MAFIA, CHIESTI 8 ANNI PER GOVERNATORE SICILIA CUFFARO

{mosgoogle}PALERMO – Otto anni di carcere. È questa la condanna chiesta dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone nei confronti del presidente della Regione Sicilia, l'esponente dell'Udc, Salvatore Cuffaro. Il governatore è imputato di favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di notizie riservate nel processo alle cosiddette talpe della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. La Procura del capoluogo siciliano ha chiesto inoltre 18 anni di carcere per l'imprenditore Michele Aiello, accusato di associazione mafiosa. Per l'ex maresciallo dei carabinieri del Ros Giorgio Riolo, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, è stata chiesta la pena a nove anni con la diminuente per il rito formulato in sede di giudizio abbreviato.

LE ALTRE RICHIESTE – Richieste non di poco conto anche per gli altri dieci imputati del processo: per il medico Aldo Carcione, accusato di accesso abusivo al sistema informatico della Procura chiesti cinque anni; per Giuseppa Buttitta, ex assistente del pm Nico Gozzo, accusata di accesso abusivo al sistema informatico della procura e rivelazione di segreto d'ufficio chiesti 4 anni e mezzo; per l'ex Udc Roberto Rotondo, uno dei più stretti collaboratori di Michele Aiello, accusato di favoreggiamento semplice chiesti un anno e 4 mesi con le generiche; per il funzionario di Polizia Giacomo Venezia, accusato di falso e abuso d'ufficio chiesta la pena a 3 anni e sei mesi; per Michele Giambruno, accusato di associazione a delinquere e truffa chiesti 5 anni e 1.000 euro di multa; per Domenico Oliveri, accusato di associazione a delinquere e truffa, chiesti 4 anni e mezzo e 1.000 euro di multa; per Salvatore Prestigiacomo, accusato di corruzione chiesti nove mesi di carcere; per Adriana La Barbera, accusata di corruzione, chiesti due anni di pena; per Angelo Calaciura, accusato di corruzione chiesti due anni e per Lorenzo Iannì, accusato di associazione a delinquere e truffa chiesto 5 anni e 1.000 euro di multa. Infine, per la società «Diagnostica per Immagini» di Aiello chiesto il pagamento di 1.549.000 euro di multa, mentre all'altra società di Aiello, «ATM, Alte tecnologie medicali», è stato chiesta una multa di un milione.

«MAI FATTO FAVORI» – In serata è arrivata la replica, stringata, di Cuffaro: «Ho appreso delle richieste formulate dai pubblici ministeri con amarezza, sentimento accresciuto dall'intima consapevolezza che mai mi ha abbandonato in questi anni, di non avere mai posto in essere condotte tese a favorire la mafia».

LA SOLIDARIETA' DI BERLUSCONI – Al presidente della Regione sono arrivati diversi attestati di solidarietà, tra cui il più significativo è quello del capo della Cdl, Silvio Berlusconi. «Confermo con forza la mia solidarietà al presidente della Regione Sicilia, on. Salvatore Cuffaro – è il commento del Cavaliere -. La stima che nutro nella sua intelligenza mi fa escludere in maniera assoluta che egli possa essere coinvolto in quelle vicende in cui si pretende di coinvolgerlo». (CORRIERE.IT)

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