‘NDRANGHETA: SEQUESTRATI A REGGIO CALABRIA BENI PER OLTRE 7,5 MILIONI DI EURO

{mosgoogle}Reggio Calabria, 30 ott. – Beni mobili ed immobili, per un valore di circa 7 milioni e 500.000 euro, sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria a due imprenditori. I provvedimenti emessi dal Tribunale di Reggio Calabria, sezione Misure di Prevenzione, hanno interessato 5 societa', 8 appartamenti, terreni, numerosi automezzi e disponibilita' finanziarie riconducibili a Domenico Sapone ed a Giuseppe Mazzaferro . Domenico Sapone , reggino, di 41 anni, era stato tratto arrestato nel gennaioscorso dagli stessi uomini della Dia reggina in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale di Reggio Calabria. E' ritenuto personaggio di vertice di un'associazione di stampo mafioso, organicamente inserita in quella piu' ampia capeggiata dalla famiglia Iamonte, operante nel comprensorio di Melito Porto Salvo e finalizzata all'acquisizione ed alla gestione di appalti ottenuti con la commissione dei reati di turbativa d'asta, falso ed altro. Sapone e' ancora in carcere in attesa della celebrazione dell'udienza preliminare.

Gli investigatori hanno sottoposto a sequestro cautelare: una societa' operante nel settore edilizio, con sede a Reggio Calabria; un immobile comprensivo di 6 appartamenti situato a Melito Porto Salvo; due autovetture. Sono in corso accertamenti per individuare e quantificare le disponibilita' finanziarie del soggetto. Giuseppe Mazzaferro, nato a Rizziconi (Reggio Calabria), di 52 anni, era stato colpito da un' ordinanza di custodia cautelare in carcere il 16 ottobre 2006, eseguita sempre dal personale Dia di Reggio Calabria, nell'ambito dell'Operazione "Papermill", in quanto ritenuto responsabile di aver preso parte ad un'associazione di tipo mafioso riconducibile al boss di Rizziconi Teodoro Crea. Il clan organizzava truffe ai danni dello Stato beneficiando in modo illegittimo dei finanziamenti della legge 488/92 oltre che compiere estorsioni, accaparrarsi tramite prestanomi fondi terrieri e fornire appoggi a latitanti.

Mazzaferro e' in carcere in attesa di processo. Nei suoi confronti gli investigatori hanno sottoposto a sequestro cautelare quote societarie ed intero patrimonio aziendale della societa' Nataltransport srl, con sede a Rizziconi, operante nel settore dell' autotrasporto merci su strada; quote societarie ed intero patrimonio aziendale della societa' Denatros srl, con sede a Rizziconi, operante nel settore dell' autotrasporto merci su strada; quote societarie ed intero patrimonio aziendale della societa' Siderflero di Mazzaferro Giuseppe sas, con sede a Flero (Bs), operante nel settore del commercio all'ingrosso articoli di ferramenta; una quota di partecipazione nel Consorzio autotrasportatori della piana, con sede a Gioia Tauro; un appartamento ad uso abitativo ed uffici aziendali siti a Flero(BS); un appartamento con posto macchina nel complesso edilizio turistico di "Portorosa" 7 veicoli tra autovetture, anche di grossa cilindrata ( due Mercedes ed una Bmw) e ciclomotori.

Sono ancora in corso accertamenti per individuare e quantificare le disponibilita' finanziarie dell'uomo. I provvedimenti del Tribunale di Reggio Calabria sono stati emessi a seguito di una lunga e complessa serie di accertamenti patrimoniali svolti da personale del Centro Operativo, compendiati in due proposte di misura di prevenzione a firma del Direttore della Dia. Gli inquirenti hanno ravvisato la sproporzione dei beni nella disponibilita' dei soggetti colpiti dalle misure rispetto ai redditi dichiarati o all'attivita' svolta, ma anche la circostanza che tali beni possano essere frutto di attivita' illecite.  (IL DOMANI ONLINE – www.ildomanionline.it)

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