SU RAI EDUCATIONAL “LEZIONI DI MAFIA” CON PIETRO GRASSO

Tra gli autori del programma il presidente di "Ammazzateci Tutti", Aldo Pecora. 

Lezioni di Mafia

Le vicende e i misteri di decenni di storia della mafia raccontati per la prima volta in televisione da un narratore d’eccezione, il Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso. Il progetto, fortemente voluto dal Direttore di Rai Educational Silvia Calandrelli di educazione alla legalità, è dedicato alle generazioni più giovani per spiegare tutti i segreti di una delle organizzazioni criminali più potenti e sanguinose del mondo: Cosa Nostra.
A far da cornice alle sue lezioni, l’Aula Magna della Suprema Corte di Cassazione, a Roma, dove si svolge l’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Dodici puntate per scoprire dall’interno i rituali di affiliazione, i ritratti,  le regole, la vita quotidiana, i meccanismi di governo, i delitti, le connivenze di Cosa Nostra, il futuro e le nuove capitali dell’impero malavitoso. E per scoprire quale è stata, come si è sviluppata e rafforzata nel tempo, la risposta dello Stato, raccontando le storie dei tanti uomini che hanno sfidato la mafia, in particolare di quelli che per combatterla hanno perso la vita.
Un programma che si ispira alle lezioni di mafia ideate nel 1992 dal direttore del tg2 Alberto La Volpe assieme a Giovanni Falcone, una delle ultime iniziative del magistrato palermitano, stroncata dall’attentato di Capaci.

A vent’anni di distanza abbiamo chiesto al Procuratore di raccontare nuovamente ai giovani il fenomeno mafioso. “la questione non è se lo voglio fare – ci ha risposto Pietro Grasso – è che io lo devo fare!”.
Un racconto che partendo da storie di mafia ce ne racconterà anche gli aspetti socio-antropologici e l’evoluzione.
Lezioni di Mafia scava dentro il sistema mafioso e ne una restituisce una radiografia fatta di nomi, regole, storie, rete di complicità, intrecci, misteri, ambiguità.
Da Palermo, capitale della Mafia, il racconto si allarga al resto dell’Italia del mondo, mostrando tutte le connessioni internazionali di una Holding del Crimine dai fatturati in perenne crescita.

I repertori video di cui sono ricche le Teche Rai, le interviste esclusive, i documenti originali, le immagini dei momenti storici più significativi accompagneranno le riflessioni del Procuratore, sottolineandone i passaggi più salienti.
Pietro Grasso vestirà i panni del docente e del testimone, dell’esperto e del protagonista dei fatti. Nelle sue lezioni si alterneranno sempre storia, attualità, ricordi personali, aneddoti.
Le lezioni, oltre alla diffusione televisiva su Rai Storia e su una rete generalista, saranno utilizzate con modularità diverse sia sul web sia come strumenti didattici proprio per “i nativi digitali”.

LE PUNTATE

1 – LA CUPOLA
Dal 1957 Cosa Nostra è organizzata secondo una struttura unitaria, gerarchica e verticistica, che segue regole precise: la Commissione Provinciale, la cosiddetta “Cupola”. Racconteremo le sue funzioni, le sue trasformazioni, la storia di lotte e conflitti interni che hanno portato i maggiori boss al vertice dell’organizzazione: dal triumvirato degli anni Settanta, alla seconda guerra di mafia che porta alla guida di Cosa Nostra, i Corleonesi di Totò Riina. “Per far comprendere meglio la struttura mafiosa – spiega Grasso – ricorro spesso alla metafora dei cerchi concentrici. Rappresento l’organizzazione partendo dal suo nucleo centrale, la parte militare, organica di Cosa Nostra, composta dagli uomini d’onore, gli affiliati”. Fu il collaboratore Tommaso Buscetta a raccontare per primo a Giovanni Falcone la struttura della Commissione, nel 1984. “La Commissione Provinciale di Cosa Nostra  – aggiunge il Procuratore Grasso – è il vero organo di coordinamento dell’organizzazione”.

2 – IL CONSENSO
I rituali di costruzione dell’identità dell’organizzazione permettono a Cosa Nostra di radicarsi sul territorio, guadagnando consenso interno ed esterno. Prova ne sia la storia di un “decalogo” trovato in covo: le dieci regole da seguire per far parte dell’organizzazione. “Senza il consenso – spiega Pietro Grasso – la mafia non esiste”.

3 – MAFIA E AFFARI
Le metamorfosi sociali, culturali ed economiche che hanno favorito il consolidamento economico del potere criminale mafioso: dalla mafia del latifondo al business dei sequestri, dalla droga fino al riciclaggio. Un potere che ha ormai da tempo varcato i confini oceanici alla conquista dei mercati globali. “Un mafioso – ci dice Pietro Grasso – preferisce restare in galera da ricco, che in libertà da povero”.

4 –MAFIA E POLITICA
Dal sacco di Palermo degli anni ’60, al racket delle estorsioni, ai grandi appalti pubblici: come la mafia condiziona la società, la politica, l’economia. E come la politica si fa condizionare pur di raccogliere voti e consenso.

5 – MAFIA E RELIGIONE
Da sempre la mafia si è appropriata di simboli e ritualità legate alla religione. Boss devoti e prelati conniventi o collusi sono spesso andati a braccetto. Una complicità connaturata nelle tradizioni siciliane, che ha portato vantaggi reciproci, fin quando l’anatema di Giovanni Paolo II, nel 1993, ha tracciato un solco tra Chiesa e Cosa Nostra.

6 – DONNE E MAFIA
La donna come elemento di unione della famiglia. La storia di mogli, madri e sorelle fedeli, che proteggono i familiari mafiosi e ne fanno le veci. Dall’altra parte le donne ribelli, che hanno saputo opporsi al giogo di Cosa Nostra, mettendone in discussione il potere e la legittimità. “Come disse Giovanni Falcone – spiega il Procuratore Grasso – sono proprio le donne che possono aiutarci a scardinare il sistema mafioso”.

7 – I PENTITI
Prima dell’avvento dei pentiti, di Cosa Nostra si sapeva molto poco. Con le dichiarazioni di Tommaso Buscetta, si è riusciti a conoscere struttura e funzioni della Cupola mafiosa, e a sferrare il primo vero attacco dello Stato a Cosa Nostra. Le storie dei principali collaboratori di giustizia e le leggi per regolamentare la loro posizione. “I pentiti sono da sempre il veleno per Cosa Nostra” spiega Grasso, che racconta il primo incontro con Bernardo Provenzano dopo il suo arresto.

8 – IL MAXI-PROCESSO
All’inizio degli anni Ottanta, Rocco Chinnici istituisce il pool che vedrà in prima linea Falcone e Borsellino nella lotta a Cosa Nostra. L’approdo di anni di indagine sarà il Maxi Processo alla mafia che comincerà nel 1986: storia e aneddoti di un evento epocale per la giustizia italiana e per la lotta alla mafia. “E’ col Maxi Processo che il lavoro di Falcone e Borsellino diventa verità giudiziaria”, racconta il Procuratore Grasso, giudice a latere e protagonista in prima persona del Maxi Processo.

9 – STRAGI E DEPISTAGGI
Le stragi del 1992 e 1993 sono uno spartiacque nella storia del Paese. La morte di Falcone e Borsellino è il culmine dell’attacco stragista di Cosa Nostra allo Stato. Ma è anche lo snodo cruciale per capire i rapporti ambigui  tra Cosa Nostra e parti delle Istituzioni, che come stanno svelando le recenti indagini, hanno intavolato una trattativa arrivando a un vero e proprio patto. “Per comprendere certe cose – riflette il Procuratore – ci sarebbe bisogno di un pentito anche a Roma”.

10 – LOTTA ALLA MAFIA
Dall’invio in Sicilia del prefetto Cesare Mori durante il fascismo, alla legge Rognoni-La Torre che introduce il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, dalla continua militarizzazione del territorio da parte dell’esercito, alla creazione della DIA, delle procure distrettuali e della Direzione Nazionale Antimafia. Come lo Stato ha risposto alla violenza criminale. Perché la questione mafiosa sembra essere una eterna emergenza del Paese?

11 – STRUMENTI D’INDAGINE
Cosa è cambiato nelle indagini di mafia dagli anni settanta ad oggi? Dall’avvento del computer alle prime intercettazioni, dai vecchi pedinamenti alle indagini patrimoniali, gli strumenti e i dispositivi in mano agli inquirenti per combattere il fenomeno mafioso. E i trucchi di Cosa Nostra per non farsi scoprire.

12 – FRATELLI DI SANGUE
Analogie e differenze tra le diverse organizzazioni criminali presenti sul territorio italiano: Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. “Fratelli di sangue” che hanno saputo rispettare le proprie zone di influenza e molto spesso hanno messo su alleanze e “joint venture” per accrescere i propri affari. “Come Falcone – spiega il Procuratore Grasso – , sono convinto che Cosa Nostra e le sue complicità eccellenti sono un muro che non si abbatte lanciandosi contro a testa bassa, ma si scalfisce, si scala, si aggira, con decisione, astuzia, intelligenza”.

Un  serie in dodici puntate di Pietro Grasso, Giuseppe Giannotti e Davide Savelli, scritta con Alessandro Chiappetta e Aldo Pecora, per la regia di Graziano Conversano, in onda su Rai Storia dal 17 settembre, ogni lunedì alle 23.00 e la domenica alle 20.30 e sul portale www.raistoria.rai.it

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