Processo Fortugno: spunta il nome di Peppe Bova

LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Il nome del presidente del Consiglio regionale della Calabria finisce tra le carte del processo sull'omicidio Fortugno. Giuseppe Bova viene indicato dall'On. Meduri a Domenico Crea in una telefonata intercettata dai Carabinieri. Rosanna Scopelliti: "sia fatta chiarezza".

FORTUGNO, INVESTIGATORE: MEDURI A CREA, SE VINCE ADDIO CLINICA.

Giuseppe Bova, presidente del Consiglio regionale della Calabria«Se dovesse vincere 'Modugno', ti butta giù la clinica». È il contenuto della frase, intercettata dai carabinieri, nella quale appare il soprannome con il quale veniva indicato Francesco Fortugno, per la sua somiglianza col cantante, in una conversazione telefonica tra l'allora deputato della Margherita, Luigi Meduri e il consigliere regionale allora del centrodestra, Domenico Crea, in relazione alle elezioni regionali del 2005.

Il particolare è stato riferito dal sottufficiale dei carabinieri Salvatore Di Masi, in servizio a Reggio Calabria, nel corso dell'udienza del processo per l'omicidio di Fortugno. Nella telefonata tra Meduri e Crea si parla anche delle elezioni regionali del 2005 e del ruolo svolto in questo contesto da Sergio D'Antoni e del lavoro svolto per agevolare il ritorno di Crea nel centrosinistra.

Parlando di movimenti politici, riferisce il sottufficiale, Meduri dice a Crea che un punto di riferimento con cui dialogare «è Peppe Bova». Prima di chiudere la conversazione Meduri chiede a Crea notizie sulle posizioni di Michelangelo Tripodi dicendogli «sai cosa fa politicamente parlando?». Di Mauro riferisce anche di una telefonata intercettata tra Meduri e l'avv. Giovanna Mollica di Locri in cui si parla di un'eventuale proroga del legale nell'incarico all'Afor dove Mollica curava il reintegro degli operai ex detenuti. Meduri chiude la comunicazione dicendo all'avvocato: «vabbè, lo chiamo io».

ANSA

 

Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino, ucciso dalla mafia nell'agosto '91, affida ad una nota il proprio commento circa le "preoccupanti novità emerse dal processo Fortugno".

"Vengo a conoscenza che nella odierna udienza del processo Fortugno – scrive – il sottoufficiale dei carabinieri Salvatore Di Masi ha riferito in aula di una intercettazione telefonica nella quale il parlamentare di centrosinistra Luigi Meduri, alla vigilia delle elezioni regionali del 2005, avrebbe comunicato all'allora consigliere di centrodestra Domenico Crea che un punto di riferimento con cui dialogare 'è Peppe Bova', attualmente presidente del Consiglio regionale della Calabria". "Alla luce delle indagini in corso su Crea e sull'omicidio Fortugno – continua la Scopelliti – spero che venga fatta chiarezza al più presto e che sul presidente Bova non gravi alcuna eventuale responsabilità politica riguardo il passaggio di Crea tra le fila del centrosinistra".

Secondo la figlia del magistrato ucciso: "il consiglio regionale della Calabria conta già il 70% di consiglieri inquisiti, almeno il suo presidente dovrebbe restare al di sopra di ogni sospetto". 

 

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